Terre Nere Etna Bianco DOC

Terre Nere Etna Bianco DOC

25,50 €
Tasse incluse

“La prima volta che ho prodotto questo vino è stato nel 2005. In pratica volevo rimuovere le uve bianche che, nelle vecchie vigne, era usanza piantare in piccole quantità frammiste alle rosse, per fare il mio Etna Rosso da solo Nerello. Le uve bianche erano un coacervo di vitigni autoctoni: Carricante, Catarratto, Inzolia, Grecanico e Minnella. E dall’assemblaggio di queste uve, con prevalenza di Carricante, è nato il mio Etna Bianco”  -Marco de Grazia

Dettagli del prodotto

Denominazione
Etna DOC
Vitigni
Carricante, Catarratto, Grecanico, Minnella
Vol. Alcolico
12,5%
Formato Bottiglia
75 cl
Abbinamenti
Antipasti di pesce, Crostacei, Molluschi, Primi di pesce, Secondi di pesce
04048

Descrizione

Tenuta delle Terre Nere è una DOC Etna composta da uve di Carricante, Catarratto, Inzolia, Grecanico e Minnella. Vinificazione in bianco con pressatura soffice, decantazione statica a freddo, fermentazione alcolica in acciaio a temperatura controllata (13-15° C). Imbottigliato quando pronto.

Giallo paglierino carico. Profumo spiccatamente floreale di fiori bianchi e tiglio. Sapore fresco e sapido, con una spiccata note minerale.

LA CANTINA

La proprietà è ubicata sulle pendici nord dell’Etna, entro la fascia collinare che si estende tra Solicchiata e Randazzo, storicamente di tutto il territorio Etneo la zona di elezione per i grandi vini rossi. La tenuta è composta da circa 45 ettari frammentati in 29 appezzamenti in nove contrade. I terreni degli appezzamenti sono di natura diversa e lo stesso è vero delle loro altitudini, che variano dai 600 ai 1,000 metri s.l.m.
Eccezione fatta per circa 7 ettari recentemente impiantati, i restanti hanno tra i 50 e i 100 anni. Meno di un ettaro ha superato i 140 anni, sopravvivendo alla fillossera, ed è, dunque, franco di piede. La fillossera arrivò ufficialmente sull’Etna nel 1881 e distrusse una grande quantità di viti: il suolo vulcanico, tuttavia, grazie alla grande presenza di silicio, ha favorito la conservazione di molte viti ma di pochissimi vigneti che, per potersi definire prefillosserici, hanno quindi necessariamente un’età superiore ai 140 anni (al 2021).

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